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Sicilia Futura, il PD e l’anomalia acese

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Nasce Sicilia Futura operazione condotta dall’on. Nicola D’Agostino che ha visto ieri (22/10/2015) alle “Terrazze” di Catania la partecipazione di circa tremila persone e la presenza di Guerrini, Fioroni, Cardinale, Bianco e, ciliegina sulla torta, del prossimo candidato alla presidenza della Regione Siciliana Faraone.

Una bel minestrone piddino e futuro tale che, al momento e malgrado gli annunci, sostiene il comatoso governo Crocetta. Sicilia Futura, ha dichiarato l’on. D’Agostino durante il suo intervento, si colloca politicamente nel centrosinistra ed è nel “solco del PD”. Il tutto battezzato e consacrato dalla presenza di Guerini e Fioroni. Niente da dire e nessuno stupore, sapevamo da tempo che l’on. Nicola D’Agostino avrebbe seguito la scia e si sarebbe mosso per giungere tra le fila del PD.

Ad Acireale, quindi, abbiamo un sindaco e una giunta e parecchi consiglieri comunali che, vista l’evoluzione politica, si trovano a far parte di Sicilia Futura ovvero del Partito Democratico. Allo stesso tempo, sempre in consiglio comunale, il PD è all’opposizione con il consigliere comunale Antonello D’Agostino. L’anomalia poi si palese ancora più marcatamente con l’assenza alla presentazione di Sicilia Futura del segretario regionale del PD l’on. Fausto Raciti. Sono le correnti piddine che certamente non ci producono sorprese visto che all’interno del “partito nazione” c’è di tutto ed il contrario di tutto; nel minestrone non dimentichiamo neanche la confluenza di Art. 4 di qualche mese fa.

Ma l’anomalia è tutta acese. Ovvero abbiamo un sindaco ed una giunta del PD? Abbiamo un PD all’opposizione o al governo? Le parole dell’on. Nicola D’Agostino sono state chiarissime: siamo nel centrosinistra e siamo con il PD. Insomma resta da sciogliere il nodo acese. Quanti PD ci sono in città? Uno al governo e l’altro all’opposizione?

La questione si risolverà con un bagno di sangue alle prossime elezioni, non quelle regionali ma quelle nazionali. L’on. D’Agostino dovrebbe essere rieletto all’ARS per la terza volta e appena si andrà ad elezioni nazionali proverà il grande salto per il Parlamento ma senza Sicilia Futura (partito con una data di inizio e una chiarissima di scadenza) ma con la lista del PD. Ad Acireale il mal di pancia dei piddini “fedeli alla linea” ha raggiunto, con la kermesse di ieri, spasmi dolorosissimi. Con la mossa di D’Agostino il partito democratico acese, molto presto, potrebbe passare da qualche migliaio di voti ad oltre diecimila consensi. Un partito grande (non certo un grande partito) che passerebbe di fatto al controllo di D’Agostino e i suoi.

Vedremo le evoluzioni di questo spettacolare paradosso politico anche se crediamo che alla fine tutto sarà risolto con una bella cena a base di “trunzu e cucuzza”.

(mAd)

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