Se ad un comune vengono fatturati 261.292,11 € in più del dovuto e per verificare la correttezza delle somme trattenute si rivolge ad un’altra ditta e supponiamo che il costo di questo servizio è di 125.420,16 €, chi dovrebbe pagare per questo errore?
In parole povere chi sgancia i soldi per questi 125 mila € per un errore commesso dalle ditte erogatrici del servizio elettrico? I cittadini chiaramente.
Ho semplificato una vicenda ingarbugliata i cui passaggi non sono resi chiari dall’amministrazione della trasparenza, poiché chiaramente il tutto si svolge ad Acireale.
Con la determina 289 del 06/12/2017 il Comune di Acireale spende 125.420,16 € per liquidare una ditta che ha verificato delle somme erroneamente trattenute per consumi di energia elettrica di ENEL ed ENI per 261.292,11 €.
Nel 2012 il comune di Acireale ha bandito una gara per il recupero di somme erroneamente trattenute dalle società fornitrici di energia elettrica. Questa operazione è costata il 48% delle somme recuperate.
Quindi al comune di Acireale sono state trattenute erroneamente delle somme, però il recupero di tali somme costa ai contribuenti il 48% di quanto riottenuto.
Certo meglio recuperare il 52% che nulla, ma chi paga per i 125.420,16 €? Dalla determina non si evince, il comune di Acireale intende procedere contro le società fornitrici che hanno prodotto questo danno o si limita a ribaltarlo sui cittadini?
Dalla determina non si capisce neanche come si siano generati questi errori (precedente amministrazione). Mancata sorveglianza? Ci sarà qualche responsabilità o è colpa del destino cinico e baro? Cosa ha prodotto questo errore da parte di società come ENEL o ENI, letture sbagliate? Utenze inesistenti? Buhh?
Non importa saperlo, tanto noi cittadini dobbiamo solo pagare.
(stefano alì)