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Lettera aperta a Saro: non posso essere positivo a tutti i costi. Dramma di un analista responsabile di Enzo Coniglio

lettera aperta

Non vi nascondo che da alcuni giorni, mi sento come Diogene Laerzio che andava in giro con la lanterna cercando l’uomo; io invece cerco di accontentare il mio amico Saro che mi rimprovera di scrivere tanto e soltanto in negativo, da persona depressa che sa vedere soltanto il bicchiere mezzo vuoto dimenticando il bicchiere mezzo pieno. Eppure mi sento allegro, quasi frizzantino…

” Ma santa pace, – mi tallona in continuazione Saro – mettiti nei panni di un padre di famiglia che parte al mattino in cerca di un lavoro anche minimo per portare a casa un pezzo di pane, non dico il companatico, per vestire decentemente i suoi figli e per pagare le bollette se no ti tagliano la luce… Arriva a casa, apre il computer sperando di trovare una parola postiva, di speranza, un pò di conforto da qualche amico e invece, cosa trova? La tua dose di pessimismo senza prospettive, propinata con tanta serietà da apparire convincente. Non è possibile; non è umano. È sadomasochismo…”

Sono preso da forti crisi di coscienza. Lo capisco, provo a cambiare registro senza naturalmente falsare la realtà. Eppure, caro Saro, non ci crederai ma ci ho provato tanto. Ho aperto il mio PC, ma la pagina elettronica è rimasta vuota per giorni; ho provato con il supporto cartaceo ma ho ottenuto lo stesso risultato. Ho perso il mio buon umore frizzantino e rischio di deprimermi.

Mi sento come un medico che ha scoperto nel suo paziente un cancro e responsabilmente si chiede: devo rivelarlo o no? Cosa fare?

La mia salvezza siete Voi, compagni di viaggio. Sostituitevi a me e inondate Saro con quelle osservazioni positive che io non riesco a dare.

Saro cerca lavoro ad Acireale? Ditegli che lo troverà. Non riesce a pagare le bollette, oltretutto incomprensibili agli umani? Assicuratelo che scenderanno insieme alle odiate tasse divenute insopportabili, nazionali e locali. È in ritardo con il pagamento delle rate del mutuo? Ditegli di non preoccuparsi perché certamente la banca soprassiederà. Ha urgente bisogno di certe analisi mediche che hanno liste di attesa di mesi e di medicinali costosi? E forse di un ricovero in ospedale? Insista e persista con ottimismo e fiducia.

Date voi queste notizie positive a Saro, per favore. O, in alternativa, suggeritegli di ascoltare costantemente i discorsi di Matteo Renzi, secondo cui l’Italia è ripartita, le tasse si stanno riducendo e il lavoro aumenta.Tutte cose in parte vere soprattutto per una contingenza internazionale positiva ma le misure adottate non sono tali da salvare Saro e i suoi figli, dal curare il cancro che ha infettato la società in cui vive: la finanziarizzazione della economia, l’evasione fiscale, la corruzione, il clientelismo, i privilegi ingiustificati, le profonde divergenze in termini di reddito. Si consoli con  Renzi…

Non posso essere io; non può essere un analista che deve riferire ciò che vede: 4 milioni di persone sotto la soglia di povertà, 3 milioni di persone che non riescono ad arrivare a fine mese e ad onorare i propri debiti e pagare le tasse; il 50% di giovani del Sud disoccupati e in parte costretti ad emigrare per mancanza di investimenti, cinquantenni senza lavoro che non riescono a ritrovarlo; una pressione fiscale insopportabile, pronto soccorso inefficiente e costi della medicina pubblica ogni giorno più cari…. Per il Fondo Monetario Internazionale (FMI) occoreranno 20 anni per assorbire tale disoccupazione giovanile; preoccupazione dello stesso Mario Draghi che a più riprese ha sottolineato la follia di tale circostanza. Una intera generazione sacrificata

Il bicchiere non è mezzo pieno. È quasi interamente vuoto. 

Ma gli analisti vedranno pure delle circostanze positive capaci di creare speranza nei giovani e nei meno giovani. Certamente Si!

Innanzitutto prendere coscienza della situazione effettiva, molto difficile, unirsi e tutti insieme occuparsi attivamente degli affari politici, adottare quelle misure, anche drastiche, che possano promuovere gli investimenti e le riforme radicali che riducano il debito pubblico del 30-50% attraverso la lotta senza quartiere all’evasione fiscale e alla illegalità che insieme valgono 150 miliardi, oltre ad una rinegoziazione del debito e accordi speciali con la BCE.

Basterebbe un cambiamento del genere per ripartire alla grande, ma non ci facciamo illusioni: Renzi non lo sta facendo e non lo farà con la necessaria determinazione. Sta adottando dei palliativi. Occorre che lo facciamo noi perché è venuto il momento in cui solo noi possiamo salvare noi stessi.

 Questa, caro Saro, è l’unica cosa postiva che mi sento di affermare con assoluta certezza.  Con onestà e con tanta simpatia e stima.

(Enzo Coniglio)

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