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L’immigrazione, un prodotto delle guerre e delle ingiustizie internazionali di Enzo Coniglio

immigrati

Il 16 giugno scorso, scorso avevo pubblicato su FanCity Acireale, l’articolo: “L’immigrazione, un dramma che dura da 70 anni: conoscere per capire”, in cui ricordavo le tappe percorse sull’argomento dalla Comunità internazionale e dal nostro Paese in modo che fosse chiaro a tutti che il tema drammatico dell’immigrazione non può e non deve essere considerato un fenomeno temporaneo di competenza di un singolo Paese e tanto meno dell’Italia.

Purtroppo, molti media compiono un eccellente lavoro da cronisti ma un pessimo lavoro da storici, poco attenti alle cause che sono a fondamento di questo fenomeno. che questo gravissimo fenomeno Si esprimono pesanti  valutazioni sulle decisioni politiche assunte da politici e da Paesi, prima ancora di indicare la natura e le cause del fenomeno; con la conseguenza di prendere solenni cantonate. A questa considerazione si aggiunge il fatto che nelle scuole superiori molto spesso non si studia la storia recente con la conseguenza che i giovani lettori non abbiano gli strumenti per una serena e oggettiva valutazione dei fatti legati al fenomeno della immigrazione.

Se un tale studio venisse compiuto con la necessaria diligenza, si evincerebbe che durante tutto l’Ottocento e la prima metà del Novecento, i Paesi europei hanno fatto a gara per spolpare letteralmente i Paesi del Nord Africa, dell’Africa sub-sahariana e medio orientale attraverso il fenomeno del Colonialismo e degli assetti territoriali: Inghilterra, Unione Sovietica, Francia, Germania, Belgio, Olanda e Italia, per ultima.  In particolare, nell’ultima parte del XX secolo e agli inizi del nostro secolo, si sono aggiunti gli Stati Uniti e recentemente anche la Russia di Putin. Il Colonialismo e le invasioni, hanno provocato una reazione insurrezionale che hanno creato delle guerre di liberazione e conflitti locali di natura ideologica e religiosa. 

Si tratta di guerre devastanti che hanno creato migliaia di morti, distruzioni di intere aree e milioni di sfollati che hanno perso tutto. Guerre che hanno letteralmente disertificato aree un tempo fiorenti lasciando immensi territori senza governo e alla mercé di forze rivoluzionarie come l’ISIS. La scomparsa di ex dittatori come Saddam  Hussein e Mohammar Ghaddafi e l’indebolimento progressivo del governo siriano, paradossalmente hanno reso la situazione più critica e di difficile gestione.

Alla luce di queste considerazioni note a tutti gli analisti e ai commentatori, si deduce che l’immigrazione oggi è il risultato di una scellerata politica colonialista e di volontà di potenza che ha destabilizzato immense aree del pianeta a vantaggio di poche entità politiche e finanziarie internazionali.

L’immigrazione o invasione pacifica di massa, esprime quindi un disordine internazionale che va curato alla radice e con il contributo di tutti i Paesi aventi causa e quindi non solo della Unione Europea. Occorre rivedere l’Ordine internazionale, la funzione delle Nazioni Unite e lo strumento della guerra, rivelatosi uno strumento assolutamente negativo. 

Non basta quindi soltanto accogliere: non sarebbe possibile sul lungo termine; occorre agire alla radice, conoscendo le cause e imponendo nuove regole di relazioni internazionali. Bisogna agire coinvolgendo tutti i Paesi del Pianeta e in particolare gli USA, la Russia, la Cina e, naturalmente i Paesi della Unione Europea.

Una conferenza internazionale a livello di Nazioni Unite si impone

(Enzo Coniglio)

 

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