Uno dei primi punti del programma di Cambiamo Acireale (pg 5) si sofferma sulla “rivoluzione della burocrazia”. Non ci sono dubbi che l’Amministrazione Barbagallo abbia fatto quanto promesso: la delibera di giunta del Settembre 2014 era il primo atto di coerenza. È un bene, se ci si pensa, che contestualmente pochi mesi dopo sia partita anche una indagine della Polizia di Acireale e quindi della Procura.
In questo modo è iniziato un percorso di sfida ad un corpo burocratico che dava per scontato che privilegi, strane abitudini e indennità suppletive non potessero essere mai messe in discussione. Ed infatti l’Amministrazione ha subìto riunioni di protesta e un comportamento silente e strisciante di non collaborazione. Il tutto con il fiancheggiamento di chi non poteva più garantire il passato, ma sobillava con astuzia: “tanto questi prima o poi cedono”.
In effetti si è fatto tutto quello che ci si deve attendere da una nuova compagine politica che deve cambiare l’andazzo insostenibile:
- Rotazione di dirigenti e funzionari (prima volta in assoluto)
2. Modifica dell’organigramma e dei centri di responsabilità
3. Ridimensionamento di permessi e divieto di pausa caffè.
4. Divieto di sanare la mancata timbratura di badge solo perché veniva dimenticato a casa
5. Recupero delle ore perdute in un’unica giorno, altrimenti diminuzione dello stipendio
6. Revoca di tutte le integrazioni orarie
7. Revoca degli straordinari
8. Risparmio di 500mila euro a seguito delle azioni sopra citate
9. Modifica orari di lavoro (flessibilità consentita massimo 15 minuti)
10. Revoca di 300 personalizzazioni di orario per altrettanti dipendenti (che rendevano impossibili i controlli)
11. Un solo rientro pomeridiano consentito
12. Riduzione dei buoni pasto (e risparmio di 100mila euro)
13. Taglio assistenza organi istituzionali (risparmio 100mila euro)
14. Misurazione delle performance dei singoli dipendenti
Inutile dire che per tutta risposta i sindacati si sono scagliati contro, molti dipendenti hanno protestato platealmente oppure con comportamenti non degni di onore. Ma abbiamo resistito, collaborando con i fatti con le autorità giudiziarie e garantendo un percorso di rinnovamento, di motivazione e di controlli incrociati che attengono ai ruoli della dirigenza. Occorre anche ribadire che tantissimi dipendenti hanno capito ed accettato il nuovo corso.
La politica in fondo dà l’indirizzo con delibere e determinazioni, i dirigenti le applicano e raggiungono gli obiettivi, gli organi inquirenti indagano sugli abusi. Mi pare che le iniziative politiche ed amministrative , per la prima volta dopo anni, rompendo una consorteria nauseante che abbiamo da subito contrastato, abbiano camminato sullo stesso percorso degli organi inquirenti, perseguendo i medesimi obiettivi. Siamo ad un punto di svolta oggi, credo che la responsabilità politica ed etica dell’Amministrazione abbia fatto tutto quello che era in suo potere. Le prossime decisioni dovranno essere consequenziali e senza mano tremante.
(On. Nicola D’Agostino)