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giovedì, Maggio 2, 2024
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Rosetta: cosa è accaduto e cosa accadrà (e come contribuisce l’Italia)

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Sabato Philae, il robottino-lander della sonda Rosetta, atterrato su una cometa, ha completato la sua missione scientifica primaria in quasi 57 ore.

Dopo essere stato fuori visibilità comunicazione con il lander, Rosetta ha riacquistato il contatto con Philae alle 23:19. Il segnale è stato inizialmente intermittente, ma in modo rapido ed è rimasto molto buono.

In quel tempo, il lander ha restituito tutti i suoi dati, che comprendono i dati degli strumenti che porta a bordo, tra cui Rolis, COSAC, Tolomeo, SD2 e CONSERT.

Mentre le immagini della discesa mostrano che la superficie della cometa è coperta da polvere e detriti che hanno dimensione dal millimetro ai metri, le immagini panoramiche mostrano strati di materiale più duro di aspetto.

Adesso Philae si è spento, dorme beato sulla sua cometa in attesa di nuova energia, che gli arriverà dal Sole nei prossimi mesi.

D’ora in poi, nessun contatto sarà possibile a meno che sufficiente luce solare cade sui pannelli solari per generare energia sufficiente a svegliarlo.

Nei prossimi mesi, Rosetta inizierà a volare in orbite più distanti “non legate”, durante l’esecuzione di una serie di passaggi ravvicinati audaci presso la cometa, nel tentativo di avvicinarsi a soli 8 km del suo centro.

I dati raccolti dalla sonda orbitante permetteranno agli scienziati di guardare i cambiamenti che avvengono sulla cometa, quando si avvincinerà nei prossimi mesi al Sole, contribuendo a rispondere ad alcune delle domande più grandi e più importanti per quanto riguarda la storia del nostro Sistema Solare. Come si è formato e si evolve? Come funzionano le comete? Che ruolo hanno avuto le comete nell’evoluzione dei pianeti, nella presenza dell’acqua e della vita sulla Terra?

Di seguito la lista degli strumenti italiani in dotazione alla missione:

Virtis
Il Visual InfraRed and Thermal imaging Spectrometer è uno spettrometro che combina due canali di osservazione in un unico strumento. Con questo strumento la sonda ha analizzato le caratteristiche termiche e la natura delle parti solide che compongono il nucleo della cometa, e ha ottenuto dati essenziali per determinare il luogo adatto per l’atterraggio del lander Philae. A realizzarlo è stata l’azienda di Finmeccanica Selex Es.

Giada
Il Grain Impact Analyser and Dust Accumulator è un altro strumento montato sulla sonda, che ha il compito di analizzare le polveri e i frammenti di materiali di piccole dimensioni presenti nella coda della cometa. I sensori di Giada sono quindi stati i primi a toccare con mano la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko durante il lungo avvicinamento degli scorsi mesi, e hanno raccolto dati fondamentali per calcolare le manovre di atterraggio e l’impatto che avrebbe avuto la nube di polveri che circonda la cometa sugli strumenti della sonda. Anche il Giada è stato realizzato nel distretto aerospaziale del Lazio dalla Selex Es.

Osiris Wac
L’Optical, Spectroscopic, and Infrared Remote Imaging System, è lo strumento con cui Rosetta raccoglie le immagini della cometa. È composto da due canali: il Nac (Narrow Angle Camera), che ottiene mappe ad altra risoluzione del nucleo della cometa, e il Wac (Wide Angle Camera), realizzato dal Cisas dell’Università di Padova, che ottiene invece le mappe panoramiche del materiale gassoso e delle polveri che circondano la cometa.

Sd2
Il Sample Drill&Distribution è lo strumento principale del lander Philae, un apparecchio nella cui realizzazione hanno svolto un ruolo fondamentale i ricercatori italiani dell’Università Partenope di Napoli, dell’Università di Padova, del Politecnico di Milano, dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Ben più di un semplice trapano, condensa invece in appena 4 chili un vasto numero di tecnologie. Oltre a trapanare la superficie di 67P/Churyumov-Gerasimenko, l’Sd2 è progettato per raccogliere campioni distribuirli in appositi contenitori e permetterne così lo studio con i sensori integrati nel lander. Anche questo strumento è stato realizzato dalla Selex Es.

Altri strumenti:
Oltre agli apparecchi principali di cui abbiamo parlato, l’Italia ha contribuito alla missione con la progettazione di diversi sensori e tecnologie fondamentali. Sono infatti italiani i pannelli solari di Philae, realizzati dal Politecnico di Milano, il sensore A-str (Autonomous Str Tracker) che determina l’assetto della sonda, e il carotiere Sas-1m, con cui il lander avrebbe dovuto analizzare i campioni di suolo raccolti. L’azienda italiana Telespazio ha progettato inoltre i sistemi di controllo e pianificazione della missione, mentre Thales Alenia Space ha assemblato la sonda, e realizzato il trasponder digitale per i collegamenti con la Terra. A dirla tutta, anche il nome del lander Philae è made in Italy, visto che a sceglierlo, nel 2004, è stata una ragazza italiana.

In foto la prima immagine panoramica cometa.

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